lunedì 23 agosto 2010

Diario di viaggio: Canada - Ontario e Québec

Durata del viaggio: dal 17/07/2010 al 31/07/2010
Km percorsi in macchina: circa 2000
Km percorsi a piedi: tanti!
Posti visitati: Toronto, Niagara Falls, Niagara on the lake, Kingston, Rigaud (Sucrerie de la montagne), Saint Alexis des monts (Hotel sul lago Sacacomie), Quebec City, Tadoussac, Montreal
Costo: 5.800,00 euro (volo, macchina, pernottamenti, pasti, souvenir).

1° Giorno - 17 luglio 2010: Arrivo a Toronto

Arriviamo nei tempi previsti all'aeroporto internazionale "Pearson" di Toronto dopo quasi 10 ore di volo non proprio comodissime (Air Transat sconsigliato per i voli transoceanici) ma tutto sommato tranquille e senza tanti scossoni. Durante il volo facciamo la conoscenza con un signore italiano che da 20 anni vive a Toronto (originario di Taranto), che ci da qualche informazione sulla città, sulle abitudini e sulla cultura canadesi. I bagagli ci vengono consegnati dopo pochissimi minuti di attesa e ci dirigiamo subito a ritirare la macchina: un grosso SUV Mitsubishi (noleggiato con la ottima Alamo) con il cambio sequenziale al quale ci abituiamo dopo pochi minuti di guida. Abbiamo in dotazione anche un navigatore satellitare Garmin che, nonostante non sia il massimo per usabilità e ricezione del segnale, ci porta alla nostra prima destinazione: l'Hotel Marriot situato nel centro cittadino. La stanza è davvero enorme (King Size Bed) e abbiamo una bella visuale sulla chiesa dietro l'albergo, la Holy Trinity Church. Dopo poco, affamati, usciamo alla ricerca di un posto dove mangiare qualcosa. A pochi minuti dall'albergo troviamo un pub stile irlandese dove prendiamo un classico: birra, hamburger e patatine fritte. Il nostro tavolo affaccia direttamente su una delle strade del centro e cominciamo già ad abituarci ai suoni e all'architettura cittadini, che ci sembrano molto "americani". Altra caratteristica del Canada che poi ci ha accompagnato per tutto il viaggio è la presenza dell'aria condizionata altissima in tutti i locali, tanto che in alcuni casi era necessaria una felpa. Dopo cena torniamo subito in albergo perché l'indomani ci aspetta il tour cittadino con tante cose da vedere.

2° Giorno - 18 luglio 2010: Tour cittadino di Toronto

La mattina del primo giorno in Canada ci svegliamo prestissimo, forse anche a causa del fuso orario (-6 ore rispetto all'Italia), ci prepariamo per il tour e usciamo per fare colazione, che non abbiamo prenotato in albergo (costosissima, circa 15 CAD a persona). Ci fermiamo in uno degli onnipresenti Starbucks e inizio la mia difficile relazione con il caffè americano! Dopo colazione iniziamo il giro cittadino: passiamo di fronte all'Università, attraversiamo Chinatown (sembra davvero di essere in Cina!), ci soffermiamo ad ammirare gli innumerevoli contrasti architettonici della città: grattacieli altissimi vicini ad edifici e chiese in stile coloniale, che tuttavia convivono senza infastidire più di tanto il senso estetico (almeno secondo noi). Arriviamo in Nathan Square, una delle più grandi ed importanti piazze cittadine, dove è in corso un festival di cultura thailandese: suoni, colori, danze e cibo di un paese lontano. Dopo aver mangiato qualcosa (immancabile panino e birra) ci incamminiamo verso uno dei simboli cittadini, la CN Tower: è la più alta torre per telecomunicazioni del mondo. Solo Valentina sale fino al "Glass Floor", a 347 metri di altezza; io non sono salito perché...ehm...soffro di vertigini. La particolarità del Glass Floor è che parte del pavimento è costituita da vetri molto spessi su cui si può camminare sopra, avendo la sensazione di essere sospesi nel vuoto (io non potrei mai farlo!); da quell'altezza si può ammirare una splendida visuale del lago Ontario, fino addirittura alla città di Detroit negli USA. Dopo la visita alla CN Tower torniamo verso l'albergo e ci fermiamo all'Eaton Centre, un enorme centro commerciale che la nostra Lonely Planet suggeriva di visitare: nulla di particolarmente interessante, se non per le dimensioni davvero imponenti. Intorno alle 17.30 riprendiamo la macchina e ci mettiamo sulla strada per Niagara Falls, dove arriviamo dopo circa due ore d'autostrada (il limite di velocità sulle autostrade canadesi è di 100 km/h, e viene rispettato). Arrivati a Niagara Falls troviamo quasi subito il nostro B&B, Emerald Falls (parcheggio riservato per gli ospiti), situato in una tranquilla zona residenziale, con le classiche case a due piani e giardino antistante curatissimo. La proprietaria del nostro B&B, Susan Bressette, è molto simpatica e ci accompagna subito nella nostra camera, grande e pulita. Usciamo quasi subito destinazione cascate del Niagara (anche se ormai è quasi buio), che distano una ventina di minuti a piedi. Avvicinandoci alle cascate iniziamo a sentire il rumore dell'acqua, che ci fa intuire la maestosità di quello che ci aspetta, prima ancora di vederlo. Dopo essere passati sotto il ponte che collega il Canada agli USA, il primo versante delle cascate che ci si para davanti è quello statunitense, il meno spettacolare, anche se l'unico illuminato con fari multicolore; la vista è davvero impressionante, anche se con il buio non lo si apprezza completamente. Il versante americano delle cascate è formato dalle "american falls", più grandi, e dalle "bridal veil falls", più piccole, per una estensione di 323 metri ed un'altezza di 58 metri (anche se il salto nel versante americano è di soli 21 metri a causa della presenza di rocce oltre il bordo). Poco più avanti intravediamo il versante canadese delle cascate, dette anche anche "canadian falls" o "Horseshoe Falls", a ferro di cavallo, per la loro particolare conformazione. A causa del buio, della mancanza di illuminazione e della nebbia (mist) formata dalla caduta dell'acqua non vediamo benissimo gli 800 metri di estensione del versante e i 58 metri del salto, e riusciamo solo ad intuire quello che ci aspetterà l'indomani con la luce del giorno. Lo spettacolo mozzafiato che la natura ci offre è rovinato dalla presenza dei grattacieli circostanti, soprattutto nel versante canadese. Intorno alle 22, come ci aveva detto Susan, iniziano i fuochi d'artificio, che in una cornice del genere sono molto più suggestivi. Verso le 22.30, finiti i fuochi, riprendiamo la via del nostro B&B.

3° Giorno - 19 luglio 2010: Niagara Falls e Niagara on the lake

Dopo la colazione che ci ha preparato Susan, ottima e abbondante (toast, sciroppo d'acero, frutta, uova) partiamo alla ricerca di un adattatore di corrente per le prese canadesi, che abbiamo dimenticato di acquistare in Italia: proviamo ai grandi magazzini WalMart, Zellers, ma senza risultato; probabilmente resteremo con i cellulari scarichi per tutta la durata del viaggio. Fortunatamente la macchina fotografica riesco comunque a caricarla perché l'ho acquistata negli Stati Uniti e la spina dell'alimentatore è adatta alle prese canadesi. Verso l'ora di pranzo ci dirigiamo verso l'entrata del "Maid of the Mist", ovvero la gita con il battello che ci porterà fin sotto le Horseshoe Falls! Dopo aver acquistato il biglietto ci viene dato un impermeabile blu e, dopo una ventina di minuti di attesa, saliamo finalmente sul battello e ci posizioniamo sulla prua, dove lo spettacolo ci aspettiamo che sia ancora più impressionante. Il battello fa una prima sosta di fronte alle "American Falls", e già cominciano ad arrivare le prime gocce d'acqua: anche se il salto è di "soli" 21 metri il boato e la potenza dell'acqua lasciano davvero a bocca aperta. Dopo qualche minuto il battello riprende il cammino verso le Horseshoe Falls e cominciamo a immergerci nella nebbia d'acqua causata dalla caduta dell'acqua; il battello, nel frattempo, comincia ad ondeggiare...ma non è finita qui perché, con i motori al massimo, ci spingiamo ancora più avanti, e comincia il vero spettacolo: siamo letteralmente circondati da un muro d'acqua, c'è un rumore assordante e sembra di essere in mezzo ad una temporale estivo (meno male che ci hanno dato l'impermeabile!); purtroppo con le sole parole è difficile spiegare questa esperienza, una delle più belle e suggestive che abbiamo fatto. Dopo un tempo che a noi è sembrato infinito (ma in realtà sono passati pochi minuti), il battello riprende la strada del ritorno ed usciamo dal "temporale", felici e soddisfatti di aver quasi toccato con mano quello che la natura, qui, è riuscita a creare. Dopo aver pranzato con il consueto panino tacchino e pollo acquistiamo i biglietti per il percorso "Journey behind the Falls", che però inizierà solo nel tardo pomeriggio, per cui perdiamo tempo nella miriade di negozi (prevalentemente di souvenir) che ci sono nei dintorni delle cascate. Quando arriva il nostro turno per la visita ci mettiamo in fila e, anche qui, ci viene dato l'impermeabile, stavolta di colore giallo. Dopo poco prendiamo un ascensore che ci porta alla prima tappa del percorso: una sorta di terrazzo dal quale si possono osservare le cascate dal basso ammirandone davvero la potenza, potendo stare a pochi metri dal muro d'acqua. Il percorso prosegue attraverso dei cunicoli scavati nella roccia dietro le cascate dove, in due punti, ci sono delle aperture che consentono di vedere la parte posteriore delle cascate: solo un boato assordante e la vista dell'acqua che cade. In definitiva, è molto più divertente "Maid of the Mist" che "Journey behind the Falls" perché permette di apprezzare maggiormente la reale imponenza delle cascate. Dopo la visita torniamo al B&B stremati per il caldo, l'umidità e le lunghe camminate. Subito dopo un breve riposo ripartiamo alla volta di Niagara on the Lake, percorrendo la panoramica e bellissima Niagara Parkway, che costeggia tantissime aziende vinicole tenute in modo davvero esemplare. Arrivati a Niagara on the Lake (la prima capitale dell'"Upper Canada") ci sembra quasi di immergerci in un set cinematografico: case a due piani di legno, viali alberati, negozi che vendono di tutto, dai dolci all'abbigliamento. In giro c'è pochissima gente, e ci godiamo una bella passeggiata fra gli edifici ottocenteschi, restando prevalentemente nel centro cittadino (anche perché la stanchezza inizia davvero a farsi sentire). Ceniamo in un Guinness Pub locale per poi fare ritorno al B&B.

4° Giorno - 20 luglio 2010: Arrivo a Kingston

Colazione al solito buonissima: waffle e pancake con fragole e sciroppo d'acero. Susan ci prepara addirittura un sacchetto per il viaggio con i dolci! Partiamo alle 10:00 da Niagara Falls e arriviamo alle 15:00 in una piovosa e grigia Kingston; nulla di eccezionale durante il viaggio in autostrada: 100 km/h (rispettiamo i limiti!) fissi e camion che sorpassano a destra e sinistra. Troviamo quasi subito il B&B, Summer House Inn, situato vicino al porto. La camera è pulita e grande, forse l'unico punto a sfavore di questo B&B è la proprietaria, Joan, non proprio simpaticissima e un pochino rigida. Dopo esserci sistemati ed aver parcheggiato la macchina (il B&B dispone di parcheggio per gli ospiti) usciamo per un primo giro della città: ci dirigiamo verso il porto dove è possibile fare una bella passeggiata ammirando il lago Ontario e le "Thousand Island", un arcipelago formato da migliaia di isole e isolotti. Continuiamo il nostro giro per Kingston, detta anche la "Limestone City" ovvero la città calcarea, per le caratteristiche costruzioni realizzate, appunto, in pietra calcarea. Passiamo di fronte al maestoso City Hall, uno dei più belli ed eleganti edifici storici cittadini, che ricorda il periodo in cui Kingston era la capitale delle Province Unite del Canada. Visitiamo successivamente la caratteristica gastronomia Cooke's Fine Foods, con banconi di legno, nella quale si possono trovare prodotti culinari di ogni genere, dallo sciroppo d'acero alla marmellata, dal caffè alla cioccolata: l'odore, soprattutto di caffè, presente nel negozio è davvero invitante. Torniano per qualche ora al B&B per riposarci un pochino prima della cena, che anche strasera, probabilmente, sarà a base di hamburger e patatine fritte, per la gioia del fegato...Come volevasi dimostrare ceniamo in un Guinness Pub, il Tucano, che avevamo visto durante il nostro giro pomeridiano. Dopo cena facciamo una passeggiata nei dintorni del City Hall, che di notte, illuminato, è davvero molto suggestivo. Assistiamo inoltre all'esibizione di una ragazza che suona la cornamusa nei dintorni del porto, davvero bravissima: uno spettacolo insolito. Dopo l'esibizione torniano, stanchi ma soddisfatti della giornata, al nostro B&B.

5° Giorno - 21 luglio 2010: Thousand Islands e arrivo a Rigaud
La colazione al B&B è davvero ottima: frutta fresca (immancabili mirtilli, lamponi e fragole), french toast e succo d'arancia. Dopo aver fatto colazione usciamo e ci dirigiamo verso il porto, prendiamo i biglietti per la "Thousand Islands cruise" (la crociera alle "mille isole" del fiume San Lorenzo) e aspettiamo nei dintorni del molo che parta il nostro battello, ingannando il tempo fotografando il City Hall (che è proprio di fronte al porto) e i tantissimi scoiattoli che si aggirano curiosi sui prati circostanti. All'orario previsto saliamo sul nostro battello, la "Island Belle" (replica di una imbarcazione a vapore del passato) e iniziamo la nostra crociera: nulla di particolarmente interessante, tanto vento, tante barche a vela, tanti isolotti e innumerevoli pale per la produzione di energia eolica; le uniche attrattive degne di nota, secondo noi, sono la "Mandalay Mansion", una bellissima residenza sulle sponde del fiume, e la vista degli edifici storici della vecchia Kingston, tra cui il Royal Military College. La crociera dura complessivamente un'ora e mezzo. Dopo la crociera (sono ormai le 13:00) recuperiamo la macchina e partiamo alla volta di Rigaud, in Québec (comincia quindi la parte francofona del nostro viaggio). Percorriamo un tratto della Thousand Island Parkway, che costeggia il fiume San Lorenzo, e poi la Highway 401 con la quale arriviamo a Rigaud intorno alle 17:00. Arrivati in paese seguiamo le indicazioni per la "Sucrerie de la montagne", cui si arriva percorrendo una stradina in salita stretta e tortuosa, benché asfaltata. Arrivati all'ingresso della Sucrerie ci accorgiamo da subito che si tratta di un posto fuori dal tempo (grazie ai nostri amici Barbara e Martin per avercelo consigliato!): il viale di ingresso è fiancheggiato da stalle in legno e un recinto in cui pascolano due bellissimi cavalli; proseguendo arriviamo in uno spiazzo circondato da case costruite  completamente in legno e vicino a quella che sembra l'entrata principale c'è una sorta di "salotto" con poltrone in legno che circondano un grosso pentolone di rame...la cosa un pochino inquietante è che in giro non c'è anima viva, e nessuno si affaccia per vedere chi sia appena arrivato. Entriamo e ci viene incontro una ragazza alla quale facciamo vedere la nostra prenotazione, e subito dopo ci indica dove si trova il nostro alloggio: è praticamente la casa di legno più lontana, completamente immersa nel bosco di aceri che circonda la Sucrerie che, oltre ad essere una sorta di albergo, produce anche il rinomato e conosciutissimo sciroppo d'acero, rivacato dalla linfa dell'albero omonimo seguendo solo un processo di concentrazione tramite bollitura (per un litro di sciroppo sono necessari 40 litri di linfa!). La nostra "casetta nel bosco" è su due piani e costruita completamente in legno, di fronte abbiamo la legnaia, ora completamente rifornita in attesa del rigido inverno. Non ci sono luci (solo un lumino che indica l'ingresso) o altre case intorno a noi, solo il bosco e la legna, sembra il set cinematografico di un film dell'orrore! Entriamo in casa e ci ritroviamo nel soggiorno in cui c'è un bellissimo caminetto, divano e poltrone di legno con una sorta di pelle di pecora sopra, un cucinino e il bagno, quest'ultimo evidentemente ricavato in un momento successivo alla costruzione della casa. Al piano superiore, dove si arriva salendo una stretta e ripidissima scala (manco a dirlo di legno e tutta cigolante), c'è la camera da letto e un secondo bagno. Tutti i dettagli sono molto curati e sembra davvero di aver fatto  un tuffo nel passato! Dopo un breve riposo ci prepariamo per la cena, che ci verrà servita nella costruzione principale della Sucrerie. Ci sediamo in una grande sala con tavoli in legno e oggetti di ogni tipo, prevalentemente attrezzi agricoli, appesi alle pareti. La nostra cena, come avevamo richiesto nella prenotazione, è completamente a base di sciroppo d'acero (o cotto con salsa di sciroppo d'acero): salsicce, polpette, torta rustica, sufflè di uova, pancetta, riso, fagioli...tutto buonissimo! Il personale della sucrerie è gentile e molto cordiale (parlano sia francese che inglese). Dopo cena facciamo una breve passeggiata nei dintorni della Sucrerie e scattiamo un po' di foto al calare della luce, in uno scenario naturale davvero suggestivo. Poco dopo, prima che faccia buio, torniamo verso la nostra casetta; stanotte forse dormiremo tranquilli nel silenzio più assoluto, senza il rumore delle macchine che passano.

6° Giorno - 22 luglio 2010: Arrivo a Saint Alexis des Monts (lago Sacacomie)

Passiamo una notte non proprio tranquillissima dentro la nostra casetta di legno a causa della pioggia incessante, il cui rumore si sente molto forte in camera. La colazione è a base di burro d'acero (crema spalmabile tipo nutella) e molto abbondante. Dopo colazione abbiamo chiesto alla ragazza che ci ha servito se fosse possibile acquistare prodotti a base d'acero, e subito ci accompagna nel vicino negozietto (sempre all'interno della Sucrerie) dove non abbiamo che l'imbarazzo della scelta: compriamo naturalmente lo sciroppo e qualche vasetto di burro. Partiamo intorno alle 11:00 destinazione Saint Alexis des Monts, dove ci aspetta l'albergo di legno sul lago Sacacomie! Per il pranzo decidiamo di comprare frutta e panini: solita tappa da Wal-Mart e da IGA. Dopo qualche ora di viaggio, alle 15:30, arriviamo a Saint Alexis des Monts e, finalmente, all'albergo Sacacomie...il posto è veramente mozzafiato, all'altezza di tutte le foto e i commenti che avevamo visto prima della partenza: l'albergo è completamente immerso nel bosco e sovrasta il meraviglioso e calmo lago sottostante. Una gentilissima receptionist, che parlava anche un pochino d'italiano, ci ha dato le chiavi della nostra stanza, la 119, che per nostra fortuna è una di quelle con affaccio direttamente sul lago, dove possiamo godere di una vista stupenda (la foto in alto è stata fatta dal balcone)! La camera è completamente in legno e restituisce una sensazione di calore e accoglienza pur non essendo grandissima, ma assolutamente adatta a due persone. Dopo aver posato le valigie decidiamo di usufruire subito dell'ingresso in piscina, compreso nel costo del nostro soggiorno. La piscina, con veduta sul lago, è riscaldata e l'esperienza è davvero fantastica...anche perché in quel momento c'erano pochissime persone. Dopo il bagno, essendoci ancora un pochino di sole, decidiamo di sdraiarci sulla balconata collegata alla piscina, godendoci gli ultimi caldi raggi serali. La cena, a buffet, è stata servita alle 20:00 ma, dobbiamo essere sinceri, non è risultata nulla di particolare: patate con tantissimo aglio, carne non proprio cotta al punto giusto...insomma avremmo quasi fatto il cambio con hamburger e patatine :)...ma è l'unica nota stonata della giornata. Dopo la cena subito a letto perché l'indomani ci aspettano tante attività all'aria aperta.


7° Giorno - 23 luglio 2010: Saint Alexis des Monts
















Continua...spero presto...qualche tempo fa ho subito il furto dello zainetto nella mia auto, che conteneva il diario di viaggio! :( Per ora sto cercando di ricostruire le giornate utilizzando le fotografie...anche se non è assolutamente facile ricordarsi tutti i particolari!

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Ci sono momenti, luoghi...

...in cui ogni parola è di troppo. 19 agosto 2012, poco dopo le 7 del mattino, Monte Nuria (RI).